FAQ – Riforma dello Sport e Impatti Fiscali
- Cos’è la Riforma dello Sport e a chi si applica? Quali sono gli impatti fiscali derivanti dalla Riforma dello Sport?
- Quali sono le nuove disposizioni per il periodo di passaggio?
- Come vengono trattati i compensi sportivi durante il periodo di passaggio?
- Esempi pratici di compensi sportivi e le relative implicazioni fiscali
- Implicazioni delle collaborazioni amministrativo-gestionali nel settore sportivo
- Conclusioni – Approfondisci la Riforma dello Sport con “Studio Armani”
Benvenuti nell’articolo redatto dal nostro team di esperti di “Studio Armani”, dedicato alla Riforma dello Sport e alle recenti modifiche alle figure del Co.Co.Co. sportivo e delle Partite iva sportive nella fase di passaggio. La riforma, confermata dall’approvazione del correttivo da parte del Consiglio dei Ministri, segna un punto di svolta nel panorama sportivo italiano, incidendo notevolmente sulle imposte e sui compensi per atleti e collaboratori. In questo articolo, esamineremo in dettaglio le principali novità introdotte dalla riforma e le sue implicazioni per gli sportivi e le associazioni sportive
La Riforma dello Sport: Un’occasione di cambiamento
La “Riforma dello Sport”, regolamentata dall’articolo 36 del d.lgs. 36/2021, rappresenta un importante passo avanti nella definizione del quadro normativo per il settore sportivo italiano. L’analisi del collaboratore sportivo in particolare, Il compenso da lavoro sportivo per i co.co.co e le partite iva fino a 15.000€ annui non sarà più considerato nella determinazione della base imponibile IRPEF mentre sarà considerata ai fini INPS superata la soglia dei 5000€. Inoltre, le collaborazioni di carattere amministrativo-gestionale vengono definite con maggiore chiarezza.
Impatti fiscali della Riforma
Con l’effettiva attuazione della Riforma dello Sport, le principali tasse che influiscono sul settore sportivo sono le seguenti: contributi INPS, imposte IRPEF e assicurazioni INAIL. Approfondiremo nel presente articolo le diverse categorie di reddito sportivo, suddivise in fasce fino a 5.000€ e oltre la soglia dei 15.000€, per esaminare gli effetti fiscali associati a ciascuna di esse.
Il Periodo di Passaggio e le Precisazioni del Milleproroghe
Il “periodo di passaggio”, che va da luglio a dicembre 2023, rappresenta una fase di transizione cruciale per l’applicazione della riforma. Il Decreto Milleproroghe introduce un po’ di chiarezza sulle disposizioni fiscali riguardanti gli istruttori, atleti e i praticanti di sport amatoriale per l’anno corrente.
Le Specifiche Fasi di Trattamento dei Compensi Sportivi
In base all’ingresso della nuova normativa, i compensi sportivi vanno trattati distintamente fino al 30 giugno e dal 1 luglio al 31 dicembre. Fino al 30 giugno, è soggetto alla imposizione normativa di cui agli articoli 67 del TUIR fino a 10.000€ (niente ritenute e addizionali). Mentre dal 1 di luglio, si applicano le disposizioni fiscali dell’articolo 36 del d.lgs. 36/2021 per i co.co.co. e partita iva.
Esempi Pratici: Casi di Compensi Sportivi
Per rendere più chiare le implicazioni fiscali, analizziamo alcuni esempi pratici. Nel primo esempio, consideriamo un istruttore che riceve compensi sportivi di 26.000€ complessivi nel 2023, suddivisi tra il primo e il secondo semestre. I primi 8.000€ verranno considerati compensi sportivi secondo l’articolo 67 del TUIR. Gli ulteriori 18.000€, percepiti dal 1 luglio al 31 dicembre, saranno invece soggetti ai contributi INPS e INAIL e alla ritenute IRPEF in linea con la riforma dello sport.
Nel secondo esempio, esaminiamo un altro atleta con compensi sportivi di 13.000€ nel 2023, fino al 30 giugno. I primi 10.000€ al 30 giugno rientrano nei compensi sportivi art. 67 del TUIR, esentando INAIL, INPS e IRPEF. La somma eccedente (3.000€) sarà invece soggetta a una ritenuta alla fonte del 23%, oltre alle imposte addizionali regionali e comunali.
Collaborazioni Amministrativo-Gestionali e le Loro Implicazioni
Un altro aspetto cruciale trattato dalla Riforma dello Sport riguarda le collaborazioni amministrativo-gestionali all’interno delle associazioni sportive, non possono operare in compatibilità con il lavoratore sportivo. Di conseguenza, le collaborazioni amministrative gestionali saranno disciplinate, sotto il profilo fiscale, previdenziale e assicurativo, secondo un’approccio analogo a quello applicato al collaboratore sportivo.
Conclusioni
In conclusione, la Riforma dello Sport rappresenta una significativa opportunità di cambiamento e miglioramento per il settore sportivo italiano. Con l’entrata in vigore della riforma, i compensi sportivi sono soggetti a nuove norme fiscali durante il periodo di passaggio, offrendo maggiori vantaggi e tutele per gli atleti e le associazioni sportive. Studio Armani rimane al vostro fianco per fornire supporto e consulenza in questa nuova fase normativa, aiutando le associazioni sportive a comprendere e adeguarsi alle nuove disposizioni.
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